Gli ucraini continuano a resistere e i russi non riescono a concludere l’assalto a Mariupol per espugnarla definitivamente.
In questi mesi, spesso la Russia ha fatto circolare la notizia che ormai Mariupol era in mano russa. Notizie che da Kiev e da Mariupol stesso hanno sempre smentito perché qui continua strenua la resistenza dei combattenti. Questo mette in grave difficoltà Putin che non sa più cosa fare per prendere la città a sud dell’Ucraina.
Putin sta impiegando sempre più uomini e mezzi per cercare di conquistare Mariupol ma ancora 600 combattenti asserragliati nell’acciaieria di Azovstal continuano a resistere e affrontare le forze russe. Molte armi vietate vengono utilizzate in questo scontro da parte russa come bombe al magnesio, ordigni al fosforo e altri mezzi pesanti per abbattere l’ultima resistenza comprese le bombe incendiarie.
Le forze impiegate a Mariupol hanno tolto soldati dal fronte del Donbass dove però è partita la controffensiva di Kiev. Lo ha annunciato lo stesso Zelensky che nel frattempo prepara le trattative per far uscire le persone da Mariupol. L’attacco alla città sta costando molto in termini di vite e di ordigni a Putin per questo il presidente ucraino sta puntando sui negoziati per far uscire anche i combattenti della resistenza dall’acciaieria di Azovstal.
Pioggia di lava sull’acciaieria di Azovstal
Nel frattempo a Mariupol cade una pioggia di lava causata dalle bombe incendiarie che stanno bruciando case e campi. Queste armi sono vietate dalla comunità internazionale perché altamente pericolose per i civili, infatti distruggono tutto ciò che incontrano. Le bombe incendiarie si attaccano alle persone bruciandole vive perché hanno bisogno solo di ossigeno e si alimentano con l’ambiente circostante. La “pioggia di lava” raggiunge i 2.500 gradi e consuma il metallo come legno. Per questo, è in pericolo la stessa acciaieria Azovstal.
Qui sono ancora rinchiusi i soldati della resistenza nei bunker e si preparano all’assalto finale. Oramai nemmeno più loro hanno speranza di salvezza e non credono si possa giungere ad una soluzione diplomatica. Ma l’esercito di Putin è in grande difficoltà e non è in grado di avanzare, per questo Zelensky è convinto in una trattativa.